Situato ad un’altezza di circa 300 m sul livello del mare, il Castello di Arechi è una fortificazione medievale con vista sulla città e sul golfo. Perché si chiama così? Perché la costruzione (iniziata intorno al VI secolo) viene attribuita al duca longobardo Arechi II. Vertice di un sistema di difesa triangolare, nel corpo centrale ospita oggi un piccolo museo degli oggetti conservati nel maniero.
Poco distante, una cosa da vedere a Salerno è il Giardino della Minerva, il primo esempio di orto botanico. Creato da un rinomato medico nel Settecento, il restauro del 2001 ha portato numerose piante, anche rare, prestando particolare rilievo alle specie utilizzate durante il medioevo come piante medicinali. Tra queste spicca la mitologica mandragora, ritenuta dai poteri miracolosi in antichità.
Un lascito del principe Arechi II è pure il Complesso Archeologico di San Pietro a Corte, fondato per trasferire la capitale della Longobardia minore da Benevento a Salerno. Accessibile dal centro storico, vi sono sorte nel corso dei secoli Terme romane, il parlamento cittadino, un cimitero paleocristiano e varie chiese, sia sopra sia sotto il livello della strada.
Attorno all’acquedotto medievale, si tramandano diverse leggende. Fu soprannominato “Ponti del Diavolo”, poiché si credeva lo avesse eretto in un’unica notte Pietro Barliero, mago salernitano, supportato da entità demoniache.
Stando alla superstizione popolare, avventurarvisi tra il tramonto e l’alba farebbe incontrare demoni e spiriti maligni. Un altro racconto vuole che proprio sotto questo arco si sarebbero incontrati i quattro padri fondatori della Scuola Medica Salernitana.